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London MaMo’s Exhibition Zone, incontro sperimentale di arte e business

Serena Agneletti

Copywriter

Avevamo lasciato MaMo (pseudonimo di Massimiliano Donnari) alle prese con il primo NFT a basso impatto energetico, creato insieme al docente di Strategia e Sostenibilità dello University College of London Paolo Taticchi. A pochi mesi di distanza, la sua Fashion Queen apre le porte dei più esclusivi palazzi londinesi ad altre sue opere dedicate alla Regina Elisabetta (uno dei soggetti più ricorrenti nella produzione dell’artista polimaterico perugino). La mostra itinerante London MaMo’s Exhibition Zone porta fino a dicembre 2023 le opere di MaMo a eventi di business importanti per la comunità italiana e internazionale oltremanica. Un esempio è la Rotary Queen, appositamente creata per un evento Rotary internazionale in programma a settembre 2023.
Quadro polimaterico raffigurante un generale con un’uniforme personalizzata con oggetti vari, come plettri, perline di plastica, nappe di corda intrecciata, il cordino del pass dell’Umbria Jazz Festival e delle cuffiette. Sopra la sua spalla destra, un piccolo aeroplano applicato alla tela. Il fumetto del Generale recita “WAKE UP! MUSIC WILL SAVE THE PLANET” (in italiano “Sveglia! La musica salverà il Pianeta”)
Manifesto dela mostra itinerante dell’artista MaMo raffigurante una suo ritratto della Regina Elisabetta coperto da due strisce di nastro usato dalla scientifica sulle scene di un crimine. Il manifesto è issato su un cavalletto in legno da pittore all’interno di una sala di un aeroporto di cui si intravedono i tabelloni, il punto informazioni e i carrelli per trasportare i bagagli.
Il manifesto della mostra London MaMo’s Exhibition Zone presentato in occasione della conferenza stampa

Arte e business insieme per un format espositivo non convenzionale

MaMo non è nuovo alla sperimentazione. È un art player dallo stile eclettico e polimaterico, che mescola pittura e arte oggettuale. Ha creato un NFT (non fungible token) ospitato su una piattaforma blockchain tra le meno inquinanti a partire da una sua opera fisica; ora punta sulla contaminazione tra arte e business come volano per trasmettere il suo messaggio, nascosto sotto un primo livello di bonaria ironia. Anche la mostra itinerante, fuori dal circuito tradizionale delle gallerie, è un modo per raggiungere un pubblico più ampio, intercettandolo in contesti esclusivi con The Queen: la Regina Elisabetta, simbolo di potere geopolitico e icona assoluta del XX secolo, sovrana molto amata dal pubblico anglosassone. Il primo sito espositivo è il Canada One Square, il secondo grattacielo più alto di Londra, nel distretto finanziario di Canary Wharf, a est della città.

Non c’è da stupirsi se, per la conferenza stampa di presentazione dell’evento, è stato scelto l’Aeroporto San Francesco di Perugia, ponte tra l’Umbria e l’estero (che vede proprio nella capitale del Regno Unito una delle destinazioni preferite dai viaggiatori in partenza dal Centro Italia): è solo una delle tante contaminazioni che caratterizzano l’approccio all’arte di MaMo. Per dare ancora più solidità a questa scelta logistica, l’artista ha donato a SASE (Società per il potenziamento e la gestione dell’aeroporto regionale umbro di S. Egidio) il quadro che lo ha avvicinato al grande pubblico: Il Generale della Musica scelto come manifesto di Umbria Jazz 2019, caratterizzato per l’occasione da un piccolo aeroplano posto vicino alla figura del generale.

Non è la prima volta che MaMo produce delle edizioni speciali dell’opera: già nel 2020 aveva apposto delle siringhe vicino allo stesso soggetto, donando il lavoro all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia come augurio di rapida conclusione della pandemia.

Ambasciatori antichi e moderni dell’arte umbra

La Regina Elisabetta è accompagnata a Londra da un cavaliere d’eccezione: un quadro in cui MaMo raffigura il Perugino (nome d’arte di Pietro Vannucci). Pittore rinascimentale tra i più importanti e conosciuti in Italia e nel mondo, è presente con le sue opere alla National Gallery di Londra. Proprio nel 2023, il divin pittore viene celebrato con eventi e mostre a Perugia, città in cui è vissuto a lungo, a 500 anni dalla morte.

Con gli inconfondibili paesaggi bucolici ispirati alle campagne della sua regione, Perugino è stato un primo inconsapevole ambasciatore dell’Umbria nel mondo. 500 anni dopo, MaMo è portatore di un rinnovato messaggio: l’arte umbra merita di essere conosciuta fuori dai confini regionali, anche quella contemporanea. Prima di lui Gerardo Dottori, Alberto Burri e Brajo Fuso (per citare i 3 artisti umbri più importanti del ‘900) sono riusciti in questo intento.

I ritratti di MaMo non presentano elementi regionali riconoscibili, come accade in molta della produzione del Perugino, ma riflettono il tempo e il mondo attuali: ecco che Braccio Fortebraccio (celebre capitano di ventura umbro, protagonista di lotte per il potere tra ‘300 e ‘400) viene raffigurato su uno sfondo a pois che richiama l’arte di Yayoi Kusama, fresca di collaborazione con Louis Vuitton. Non a caso, l’opera di MaMo s’intitola Braccio da Montone LV: la sigla LV non sta per un’indicazione numerica romana, spesso usata dall’artista per datare le sue opere, ma rappresenta le iniziali del marchio di moda francese. In un mondo globalizzato, il paesaggio non è fatto di alberi e colline, ma è un pattern grafico universale senza tempo, che supera i confini geografici.

La mostra London MaMo’s Exhibition Zone è patrocinata da Regione Umbria, Comune di Perugia, Università per Stranieri di Perugia (altra ambasciatrice della lingua e della cultura italiana nel mondo) e sostenuta da Birra Flea e Opera Morlacchi. Soggetti che abbracciano più ambiti perché, come sottolineato da Maria Rosi (coordinatrice dell’evento),

“camminare in modo orizzontale fa entrare più gente”.

Foto di gruppo con tutte le personalità intervenute durante la conferenza stampa di presentazione della mostra di MaMo. Da sinistra a destra: Teresa Severini per Perugia 1416, il Sindaco di Perugia Andrea Romizi, l’artista Massimiliano Donnari (in arte MaMo), Angelo Pieraccini per SASE (che sorregge l’opera donata da MaMo all’aeroporto), Michela Sciurpa per Sviluppumbria, la coordinatrice dell’evento Maria Rosi e il Prorettore dell’Università per Stranieri, Rolando Marini.
Le personalità intervenute durante la conferenza stampa di presentazione della mostra di MaMo. Da sinistra a destra: Teresa Severini, Andrea Romizi, Massimiliano Donnari (in arte MaMo), Angelo Pieraccini, Michela Sciurpa, Maria Rosi e il Prof. Rolando Marini.